Spesso a scuola nascono accese discussioni con gli allievi sulle fonti che utilizzano nella ricerca d’informazioni in rete.
Rispetto a qualche anno fa hanno certamente imparato meglio a cercare e scegliere le fonti in base ai loro bisogni. Ma troppo spesso sono ancora consumatori poco consapevoli, di fronte al mercato disponibile delle informazioni.
In tal senso sono convinta che sia un compito prioritario e molto importante della scuola quello di insegnare loro a orientarsi e selezionare le informazioni a loro disposizione.
Non è, infatti, più materialmente possibile introdurre filtri o divieti, se non per i più piccoli e per determinati temi particolarmente problematici e rischiosi. Né credo sia eticamente molto corretto e giusto farlo. Ma è molto importante, per formare cittadini consapevoli e liberi, l’apporto che la scuola dovrebbe dare per far conoscer loro i meccanismi, il funzionamento e il mercato della rete, con le sue trappole e le sue “non” regole e soprattutto per mettere nelle loro mani strumenti efficaci perché possano scegliere con scienza e coscienza, in modo libero e consapevole cosa vogliono dalla rete.


Oggi non è così e una recente pubblicazione di “Tendances de consommation et politique des dépendances”, con il suo ultimo Rapport de monitorage che Dipendenze Svizzera (ex ISPA) pubblica due volte l’anno, dichiara a chiare lettere come la dipendenza dalla rete stia diventando un problema importante per la politica di prevenzione e cura dei giovani da ogni dipendenza (si veda la pubblicazione nel merito http://www.tab-beim-bundestag.de/de/pdf/publikationen/berichte/TAB-Arbeitsbericht-ab166.pdf ).


Paradossalmente però va detto che è piuttosto complesso trovare riflessioni didattico-pedagogiche strutturate o ricercatori che abbiano sviluppato proposte concrete su questi temi. Se vi è, infatti, moltissima letteratura sui rischi della rete, sul funzionamento della rete e dei social, sulla sorveglianza e l’accompagnamento necessario per evitare le dipendenze, poco, davvero troppo poco si trova sui metodi e gli strumenti didattico-pedagogici necessari a formare un consumatore di informazioni consapevole di fronte alla rete.


Intendiamoci bene: l’approccio didattico pedagogico di fondo è ovviamente lo stesso che dovremmo sempre proporre ai nostri allievi rispetto all’importanza di conquistare e avere tutti gli strumenti che permettano loro di fare scelte consapevoli, a cominciare dalla conoscenza, dalla capacità di documentarsi in modo rigoroso e metodico, dalla curiosità sui temi, dall’approccio multidisciplinare, dalla cultura in senso lato eccetera.
Ma c’è quel qualcosa in più che i nostri allievi dovrebbero avere, di fronte all’informazione della rete, perché è un mercato praticamente infinito e conoscere questo mercato e il suo funzionamento è essenziale per non rischiare di cadere davvero nella rete come pesci inconsapevoli.
E la scuola non può che accettare anche questa sfida!

 

Pubblicato il 

06.12.16
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