La disparità di risorse finanziarie nelle campagne politiche svizzere è sempre stata evidente a tutti. Il fronte padronale e conservatore ha sempre messo in campo più mezzi per contrastare le iniziative sindacali e progressiste. Finora, però, non vi erano dati ufficiali a confermarlo. Ora non è più così: i budget delle campagne e le loro sponsorizzazioni superiori ai 15.000 franchi devono essere dichiarati in base ai nuovi dispositivi di legge volti a favorire più trasparenza sul finanziamento della politica elvetica.

 

Dopo l’inaugurale esperienza durante le elezioni federali 2023 (area ne ha scritto), il primo banco di prova per quanto riguarda un’iniziativa popolare è di quelli importanti in tema di politica sociale, con la prossima doppia votazione sulle pensioni: l’iniziativa sindacale per una 13esima rendita AVS  e l’iniziativa dei giovani liberali per un innalzamento dell’età pensionabile.

 

13esima AVS: economiesuisse mette sul tavolo 2,75 milioni

I dati resi noti in questi giorni mettono nero su bianco la grande sproporzione di mezzi messi in campo (qui una panoramica). Il budget previsto del fronte del No alla tredicesima AVS è più del doppio di quello del Sì. Il fronte padronale ha sganciato 3,55 milioni di franchi. Su tutti spicca il versamento di economiesuisse che ha messo sul tavolo qualcosa come 2,75 milioni di franchi. Da parte sua l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (USAM), presieduta dal senatore ticinese Fabio Regazzi (il Centro), ha sborsato 500.000 franchi mentre l’Unione svizzera degli imprenditori ha scucito 250.000 franchi. Altri versamenti sono stati fatti dalla Federazione delle imprese romande (55.000 franchi) e dalla Camera di commercio di Zurigo (20.000 franchi).

 

L’Unione sindacale svizzera (USS), promotrice dell’iniziativa per una 13esima AVS, ha previsto un budget di 1,27 milioni di franchi, 300.000 dei quali versati dal sindacato Unia. Quest’ultimo ha messo a preventivo 50.000 franchi supplementari mentre il Partito socialista svizzero (PSS) ha previsto d’investire 220.000 franchi. Il budget totale dei promotori è quindi di 1,54 milioni di franchi. Interessante notare che la campagna per l’iniziativa ha saputo mobilitare anche la base: l’USS ha comunicato che oltre 11.000 piccoli donatori hanno contribuito al bilancio per un totale di 620.000 franchi.

 

Iniziativa liberale sulle pensioni: nove volte più mezzi per il fronte borghese

La disparità di mezzi è addirittura maggiore nella campagna per l’iniziativa delle pensioni ideata dai giovani liberali. Quest’ultima propone un rapido e progressivo aumento dell’età pensionabile che verrà adeguata in funzione dell’aspettativa di vita. I mezzi per questa campagna sono minori. Il comitato favorevole ha previsto un budget di 900.000 franchi contro i 106.000 franchi messi in campo dai contrari, guidati dall’USS (Unia ha donato 16.000 franchi). Insomma, il fronte padronale può permettersi di spendere nove volte di più rispetto a quello sindacale.

 

Tra i principali finanziatori della campagna pro iniziativa troviamo ancora una volta economiesuisse che ha scucito 300.000 franchi. Altri 230.000 franchi arrivano dal consulente aziendale liberale di Basilea Oliver Ehinger. Attivo in politica a livello locale ha dichiarato che il suo è «un investimento a lungo termine». Da notare che la compagnia di riassicurazioni Swiss Re ha versato 20.000 franchi.

 

Se sommiamo le due votazioni, la disparità di forze finanziarie è più che lampante: 4,46 milioni per il fronte padronale; 1,64 per quello sindacale. Praticamente il triplo! Come sempre in passato le associazioni economiche e il mondo della finanza cercheranno di intimorire la popolazione con la loro campagna milionaria contro lo stato sociale. Ma questa volta alcune cose sono diverse: l’ufficialità della disproporzione dei budget, certo, ma soprattutto il fatto che gli argomenti contro l’iniziativa AVS13 sono davvero carenti.

Pubblicato il 

02.02.24
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